Una breve e intensa rassegna cinematografica quella che l’Isre (l’Istituto Superiore Regionale Etnografico) regala al pubblico lunedì 16 dicembre. In occasione della giornata conclusiva del Laboratorio di etnografia visiva, realizzato in collaborazione con l’Università di Cagliari, all’Auditorium Giovanni Lilliu di Nuoro vengono proposte tre proiezioni, tutte a ingresso gratuito, a partire dalle ore 17,00.
Si comincia con il pluripremiato documentario “La cena delle anime” di Ignazio Figus, prodotto dall’Isre nel 2017 e recentemente presentato al Margaret Mead Film Festival di New York. Si prosegue con “The Search” di Diego Pani, un film di viaggio che verrà proiettato in prima assoluta, e si chiude con la “Ballata in minore”, in prima a Nuoro, di Giuseppe Casu.

Asincronie, ciclo di proiezioni e incontri dedicato al documentario del reale, il film d’archivio e l’audiodoc, prosegue domenica 17 novembre alle 20,30 presso lo Spazio Bunker di Sassari con l’incontro “Raccontare con il suono”, ospite il regista Giuseppe Casu dell’associazione Tratti Documentari con “Il Sottosopra“, audiodocumentario sulle miniere del Sulcis, co prodotto da Radio 3 Tre Soldi con Daria Corrias, vincitore del 70° Prix Italia 2018 nella categoria Radio Documentary e Reportage e del Prix Europa 2018 come Best European Radio Documentary.

Il Sottosopra“, di Giuseppe Casu e Gianluca Stazi, è un viaggio nella memoria con protagonisti i minatori della Sardegna, che con le loro voci ci guidano nell’immaginario del loro mondo ora scomparso, offrendo un prezioso strumento per capire chi siamo oggi e il nostro passato recente. In questa occasione lo Spazio Bunker sarà allestisto per l’ascolto collettivo dell’audiodoc.

Domenica 17 novembre 2019 ore 20,30

Spazio Bunker, via Porcellana 17a Sassari

Asincronie è ideato e curato dal gruppo di registi dell’associazione 4CaniperStrada in collaborazione con Caucaso Factory di Bologna, Cineteca Sarda, Società Umanitaria di Alghero, Tratti Documentari.

Il Sottosopra” arriva a Perugia come evento speciale di PERSO, Perugia Social Film Festival.
L’appuntamento è per sabato 5 ottobre, alle ore 19.00, nel buio del Cinema Méliès.

Ad accompagnare il pubblico in questo ascolto collettivo sarà Daria Corrias, madrina de “Il Sottosopra”.

Il PerSo – Perugia Social Film Festival è un Festival di cinema documentario a tematica sociale in senso lato:
Il “nostro” sociale tratta di vite, che vuole restituire attraverso uno sguardo fuori centro, con sfaccettature che scompongano la foto per poi riproporla in completezza, e con una diversa visione.
Per noi il “sociale” rappresenta una continua scoperta, imprevedibile e spiazzante, così come il “cinema del reale”.

Link: persofilmfestival.it

A Berlino, nello studio per Radio Drama e Radio Documentary del Deutschlandfunk Kultur si lavora a “Il Sottosopra – Unter Tage, über Tage”.

Le storie dei minatori del Sulcis Iglesiente arrivano in Germania grazie ad un prezioso adattamento curato da Karin Hutzler, Alexander Brennecke e Massimo Maio.
Le voci di Manlio Massole e Silvestro Papinuto saranno accompagnate da quelle di Hansa Czypionka e Werner Rehm.

La messa in onda è prevista per il 12 ottobre, nella giornata conclusiva del Prix Europa 2019, ad un anno dal premio per Il Sottosopra (The Upside Down) come Best European Radio Documentary.

L’onda lunga dei minatori del Sulcis Iglesiente continua…

“Quando abbiamo iniziato l’occupazione avevamo tutti quanti contro, le altre miniere, i sindacati, tutti erano contro di noi. Per un po’ di tempo, un paio di giorni, una settimana. Poi, pian piano la cosa ha cominciato ad allargarsi, Iglesias, tutta la Sardegna, dalla Sardegna è arrivata in Italia, da tutta l’Italia è arrivata in Europa. Ci chiamavano dalla Spagna, ci chiamavano dalla Svizzera, dalla Germania, ci chiamavano dall’Austria. Volevano sapere perché questo sciopero, perché la volta armata. Perché eravamo così forti, uno sciopero così non l’aveva mai fatto nessuno, mai nel mondo.”

Il Sottosopra – Unter Tage, über Tage
Aus dem Leben sardischer Bergmänner
Von Gianluca Stazi und Giuseppe Casu
Übersetzung, Bearbeitung und Regie: Karin Hutzler
Mit: Hansa Czypionka, Werner Rehm, Stefan Kreißig, Inka Löwendorf, Joachim Schönfeld
Ton: Alexander Brennecke
Produktion: Deutschlandfunk Kultur 2019
Länge: 47’10
(Ursendung)

Silvestro und Manlio haben jahrzehntelang in einem Bergwerk auf Sardinien gearbeitet. Sie beschreiben den Berg abwechselnd als Vater, Freund oder Geliebte. Nun, da die Mine längst geschlossen ist und beide in Rente sind, kehren sie zurück.

„Das Bergwerk hat mich das Leben gelehrt. Ich nenne es Papa.“ Nach einem langen Leben in den Tiefen einer sardischen Mine, beschreiben Silvestro und Manlio hier ihre lebensprägende Beziehung zu Stollen, Staub und Arbeit. Und sie erzählen von dem Moment, als sie damit drohten, sich im Inneren des Berges in die Luft zu sprengen, aus Protest gegen die Schließung ihrer Mine. Das war vor Jahren. Nun kehren sie zurück an den Ort, den die Natur sich langsam zurückerobert.
Das italienische Originalstück wurde beim Prix Europa 2018 als bestes europäisches Radio-Feature ausgezeichnet.

Link: Deutschlandfunk Kultur

Il desiderio di ritorno nella terra d’origine prende qui la forma di un viaggio spirituale in Sardegna, al seguito di una carovana di artisti di strada. Ma la terra anelata mostra presto ai viandanti le sue cicatrici profonde e i suoi incubi: incontro dopo incontro, il presunto ritorno si fa esodo, cammino in una terra remota guidato dalle tracce di resistenza umana.

In concorso al festival CINEMAMBIENTE
DOMENICA, 2 GIUGNO, ORE 22.00
CINEMA MASSIMO, TORINO

Note di regia
Il desiderio di tornare nella mia terra di origine, lasciata tanti anni fa. La necessità di approfondire le ragioni di un non meglio definibile “senso di appartenenza”, ciò che resta dopo il distacco. Quasi inconsciamente, mi sono ritrovato a cercare queste ragioni tra le diverse forme di resistenza della gente della mia isola, resistenza allo sfruttamento del territorio, a ritmi di vita non condivisi. Negli incontri ho cercato fiammelle di energia pura, in prossimità della natura e col pensiero rivolto agli antenati.
Per compiere e raccontare questa indagine ho scelto l’erranza e mi sono servito di uno sguardo altro, quello di una carovana di artisti di strada, in viaggio con carrozza e cavalli, per incontrare donne e uomini “resistenti”. Da questi incontri è nato qualcosa di nuovo: un esperimento che ha fissato un’immagine sedimentata dentro di me, un’idea del luogo delle mie origini.
Gli spettacoli e la musica hanno accompagnato la discesa all’interno della montagna, l’avvicinamento a una spiritualità legata alla terra e al mare, gli incontri con i resistenti/residenti come Emiliano, che ci porta a un difficile abbraccio ai resistenti/migranti: proprio la loro condizione surreale porta gli artisti ad aprirsi: così Rasid, marionettista rom bosniaco, fuggito quand’era bambino dalla Jugoslavia in guerra, passando per i campi rom; Carlos, cileno sbarcato in Italia a sei anni per fuggire la dittatura di Pinochet. L’ultimo dei resistenti, Erwin, è cileno anche lui, condannato a morte da Pinochet e ancora combattente sull’isola dove vive da trent’anni.
Il mio desiderio di ritorno si è sfaldato, si è trasformato: forse non c’è nessun ritorno possibile, la mia terra d’origine appartiene a quelli che la difendono, a quelli che resistono, a quelli che sono di passaggio ma tengono ben saldi i loro padri sulle spalle.

Regia di Giuseppe Casu

Con Juan Carlos Cid Esposito, Manuela Almonte, Clemente Pozzali, Rasid Nikolic, Maurizio Guzzi, Benjamin Newton, Beppe Puso,
Tore Casanova, Angelo Cremone, Emiliano Vargiu, Chiara Vigo, Erwin Ibarra e gli ospiti dell’antas hotel: Fred, Mamadou, Mannan, Mamun, Promise, Omar, Lassana, Margret, Blessing, Sandra, Ousmane, Tamsir, Sopikul

Produzione
Tratti Documentari, Sitpuntocom sas, Istituto Superiore Etnografico della Sardegna ISRE
in collaborazione con la Babbrica del cinema – Carbonia
con il sostegno di Fondazione Sardegna film commission

Fotografia: Andrea Di Fede, Yukio Unia, Nanni Pintori
Montaggio: Aline Hervé
Suono in presa diretta: Paolo Lucaferri, Gianluca Stazi
Montaggio del suono: Gianluca Stazi
Mix: Riccardo Spagnol
Post Video: Filippo De Nicola, Mauro Zezza

Organizzazione: salvo accorinti, monica grossi, fabio dongu
Location manager: Fabio Dongu – associazione Sonebentu

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Contatti: info@tratti.org

Raccontare la realtà con il suono

Il radio documentario per la prima volta ospite a IsReal, Festival del Cinema del reale a Nuoro dal 7 al 12 Maggio.

Il suono di un canto, di un passo sicuro, di un vento gelido, di una voce nel cuore della montagna. La realtà si racconta anche ascoltandola o facendola ascoltare.
La quarta edizione del Festival Is Real offre per la prima volta uno spazio al linguaggio del radio documentario e al racconto orale della realtà.

Due gli appuntamenti all’interno della programmazione del festival:

Venerdì 10 maggio, alle ore 11:00, presso l’Auditorium del Museo Etnografico Sardo,
Daria Corrias, curatrice del programma di Rai Radio3 Tre Soldi, terrà un incontro dal titolo “Raccontare con il suono: breve storia del radio documentario in Italia”, per scoprire meglio di cosa parliamo quando parliamo di radio documentario.

Sabato 11 Maggio, alle ore 12:00, presso l’Auditorium Giovanni Lilliu,
ascolto in sala de “Il Sottosopra” di Gianluca Stazi e Giuseppe Casu in collaborazione con i minatori del Sulcis Iglesiente.
Il radio documentario, prodotto da Tratti Documentari e Rai Radio 3 ha vinto i prestigiosi premi internazionali Prix Italia e Prix Europa nel 2018, come miglior radio documentario dell’anno. L’ascolto in sala sarà in lingua originale con sottotitoli in inglese grazie alla collaborazione con Radio Atlas, piattaforma dedicata all’ascolto dei migliori documentari radiofonici internazionali.

Per info: daria.corrias@gmail.com e info@tratti.org

Comunicato: Isreal_RadioDoc