“L’AMORE E LA FOLLIA”
con Manlio Massole e Silvestro Papinuto

soggetto e regia: Giuseppe Casu
in collaborazione con Gianluca Stazi

montaggio: Aline Hervé
suono: Gianluca Stazi
fotografia: Giuseppe Casu
musica originale: Difondo
aiuto regia: Paolo Ferri
supporto tecnico: Nanni Pintori
color correction: Ercole Cosmi
traduzioni: Coralie Bidault e Laura Sanna
produzione: Salvo Accorinti (Sitpuntocom) e Didier Zyserman (Zebras Films)
produzione esecutiva: Tratti Documentari

Manlio a 40 anni lascia l’insegnamento per andare a lavorare in miniera ma, per conoscere se stesso e questo nuovo mondo, deve assumere il ruolo più infame: il cronometrista. Ora ha 82 anni.
Silvestro lavora in miniera da quando ha 23 anni, è figlio di minatore, figlio della miniera, fa l’amore con la montagna. Ora ha 61 anni.
I percorsi di questi due uomini, diversi ma paralleli, si congiungono nel ’92, quando si barricano per mesi nella miniera di San Giovanni, minando l’ingresso con l’esplosivo per scongiurarne la chiusura e la desertificazione del territorio.
Ora che le miniere sono chiuse e il temuto deserto avanza, Manlio e Silvestro tentano di trasmetterci un messaggio…

da Repubblica, 24 novembre 2012

CI SONO, nel cinema, certe immagini che fanno silenzio. Lo fanno intorno a loro e dentro di te che guardi. Guardi facce e voci. Le voci, in genere, si ascoltano. Ma al cinema, quando è buon cinema, si vedono anche. Eccole qui, sono due. Due facce e due voci che raccontano qualcosa che non è stato solo uno sciopero, ma una vera rivolta, uno scatto d’ orgoglio, una testimonianza di onore e coraggio: l’ occupazione di una miniera cominciato da trenta minatori che si sono asserragliati dentro con le cariche di esplosivo. Era il maggio del 1992, il tempo in cui in Sardegna, nell’ Iglesiente, nel Sulcis, si dovevano chiudere tutte le miniere metallifere, ormai non più convenienti. Di queste due facce e di queste due voci, dentro e fuori dalla miniera, è fatto “L’ amore e la follia” di Giuseppe Casu (al Lux oggi ore 18, replica domenica e martedì). Un documentario che raccoglie filmati d’ epoca, ricordi e buone ragioni ancora attuali. Cuce insieme amarezza e orgoglio, sconfitta e voglia di non cedere. Si parla di una protesta, uno sciopero che, così come l’ hanno fatto, non l’ aveva fatto nessuno, mai. Contro i padroni e contro i sindacati, pure loro contrari. «Noi abbiamo visto cose che gli altri non possono vedere -dicono i minatori-, perché noi costruiamo e poi con una carica d’ esplosivo distruggiamo: se non sei con noi, non le vedi più?». Non volevano tenere aperte le miniere. Sapevano non facevano guadagnare. Erano da tempo fuori mercato. Chiuderle andava bene, almeno i figli non avrebbero fatto una vita dura come la loro. “Chiudiamo, ma nella zona dovranno sorgere altre imprese per dare lavoro al territorio”, dicono. Volevano tenere aperta la vita. La loro e quella di un pezzo di Sardegna. Che poi, forse, è la vita di tutta la Sardegna. E dell’ Italia intera. E perfino dell’ Europa.

GIAN LUCA FAVETTO

30° TORINO FILM FESTIVAL
23 novembre – 1 dicembre 2012

Nei due concorsi, internazionale.doc e italiana.doc, troverete opere prime che arrivano dall’Italia, dalla Corea, dalla Tailandia, dalla Francia; tematiche importanti (Fukushima due anni dopo, le miniere sarde, la gentrification, la primavera egiziana, la migrazione, il passaggio all’età adulta, la morte e l’elaborazione del lutto) e storie personali in cui forti sono però le aperture verso il mondo.

L’AMORE E LA FOLLIA di Giuseppe Casu (Italia/Francia, 2012, DCP, 60’)
Sulcis Iglesiente. Manlio e Silvestro. Le loro vite si alternano intrecciandosi sempre più, fino a unirsi nella miniera di San Giovanni, dove nel ’92 si barricano per mesi, minando l’ingresso con l’esplosivo per scongiurarne la chiusura. Nei ricordi della rivolta i loro spiriti da combattenti fanno rivivere il trauma della fine delle miniere.

Concorrono al Premio Cipputi,
8 film presentati nelle sezioni TORINO 30, FESTA MOBILE e TFFdoc_italiana.doc.

AZ DO MESTA AS / MADE IN ASH di Iveta Grófová (Repubblica Ceca/Slovacchia, 2012, DCP, 84’)
I.D. di Kamal K.M (India, 2012, DCP, 90’)
PRESENT TENSE di Belmin Söylemez (Turchia, 2012, DCP, 100’)
TABUN MAHABUDA / THE FIRST AGGREGATE di Emyr ap Richard e Darhad Erdenibulag (Mongolia, 2012, DCP, 90’)
TERRADOS di Demian Sabini (Spagna, 2011, DCP, 76’)
L’ULTIMO PASTORE di Marco Bonfanti (Italia, 2012, DCP, 73’)
L’AMORE E LA FOLLIA di Giuseppe Casu (Italia/Francia, 2012, DigiBeta, 60’)
NADEA E SVETA di Maura Delpero (Italia, 2012, DCP, 62’)