L’amore e la follia

L’amore e la follia
con Manlio Massole e Silvestro Papinuto
soggetto e regia: Giuseppe Casu
in collaborazione con Gianluca Stazi

anno: 2012
durata: 62’
formato: DCP

Manlio, che ora ha 82 anni, a 40 anni lascia l’insegnamento per andare a lavorare in miniera :
“…per conoscere un mondo nuovo insomma, perché avevo la sensazione di non essere completo e nonostante insegnassi e quindi avessi una responsabilità precisa, mi sembrava che quello non fosse il mio compito unico, avevo dentro di me questa sensazione di ricercare davvero il mio compito nella vita e quale fosse la strada che dovessi percorrere per conoscermi meglio e questa strada io l’avevo individuata appunto nella discesa verso la miniera, mi volevo forse anche sottoporre a un giudizio di me stesso e io avevo tentato, fino allora, di cercarmi verità nei libri e nonostante, ovviamente, un aiuto concreto l’ho avuto dai libri, dalla cultura in genere, non avevo scoperto la verità, di me stesso voglio dire, cos’era, cosa dovevo fare nella vita?
Nella vita probabilmente dovevo proprio fare questo, andare al buio, nel buio, andare sottoterra, andare a conoscere altri uomini assolutamente diversi da me per storia e per cultura, nel senso di sensibilità, di conoscenza più profonda dell’uomo, dell’uomo in genere non soltanto dell’uomo minatore, dell’uomo in genere.”

Per conoscere se stesso e questo nuovo mondo, Manlio deve assumere il ruolo più infame: il cronometrista. Interpretando le tabelle di cottimo ingiallite dal tempo, ci svela i dettagli dei meccanismi del lavoro in miniera.

Silvestro ha 61 anni, lavora in miniera da quando ha 23 anni, è figlio di minatore, figlio della miniera, è innamorato della montagna. Con lui ci troviamo da subito dentro la miniera, all’interno di un fornello: ci porta nei suoi luoghi segreti e inaccessibili, fino a rendere un suggestivo omaggio a quella che per lui è stata un “padre”:
“La chiamo babbo la miniera, la chiamo padre perché mi ha dato da mangiare, mi ha dato da vivere, la miniera, mi ha insegnato a vivere, il babbo non ti coccola, il padre non ti coccola, ti pesta, se fai una cosa che non va bene ti rimprovera e la miniera è lo stesso, stai attento, devi rigare dritto, perché se non righi dritto quella ti fa male; politicamente, mi ha insegnato tante cose, mi ha dato tutto quello che mi serviva e perciò la chiamo padre.
Nos narraus unu fueddu: a ki mi ‘ona pani du tzerriaus babbu. Chi mi dà pane lo chiamiamo babbo.”

I percorsi dei due uomini, diversi ma paralleli, si alternano intrecciandosi sempre più, fino a unirsi nella miniera di San Giovanni, dove si barricano per mesi, minando l’ingresso con l’esplosivo per scongiurarne la chiusura e la desertificazione del territorio. Nei ricordi degli inizi della rivolta, tra immagini di repertorio e gallerie murate, i loro spiriti da combattenti ci fanno vivere il trauma della chiusura delle miniere: ora che il temuto deserto avanza, intaccando l’orgoglio di aver partecipato a una grande lotta con la malinconia di un futuro incerto, Manlio e Silvestro tentano di trasmetterci un messaggio…

amore_e_follia_locandina_loghi2

con il contributo di:
Regione Autonoma della Sardegna assessorato della pubblica Istruzione, beni culturali, informazione spettacolo e sport
CNC – centre national du cinéma et de l’image animée

con il sostegno di:
Provincia di Carbonia Iglesias
Provincia di Cagliari
Scam – bourse institutionnelle

montaggio: Aline Hervé
fotografia: Giuseppe Casu
suono: Gianluca Stazi
musica originale: Difondo
suono in presa diretta: Gianluca Stazi
aiuto regia: Paolo Ferri
supporto tecnico: Nanni Pintori
montaggio del suono: Gianluca Stazi
color correction: Ercole Cosmi
traduzioni: Coralie Bidault e Laura Sanna
produzione: Salvo Accorinti (Sitpuntocom ) e Didier Zyserman (Zebras Films)
produzione esecutiva: Tratti Documentari

Festival:
30° Torino Film Festival
Bif&st – Bari International Film Festival
61° Trento Film Festival
Cal’a Cinema, Arbatax
Contest 013, Roma

Rassegna stampa:
“Facce e voci di una rivolta nella miniera” da Repubblica, 24 novembre 2012
“La vita in miniera tra storia e attualità” da La nuova Sardegna, 25 gennaio 2013
“Testimonianze dalla miniera: follia e orgoglio” da Unione sarda, venerdì 25 gennaio 2013

Immagini:
Foto di scena
Buggerru
Iglesias
Montevecchio
San Giovanni Miniera

Pagine:
Progetto “Tratti in miniera”
Venite con me, ve li presento io i minatori
La montagna che non serve
Storia mineraria della Sardegna

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...